Come raccontare l’azzardo e i mali nascosti dietro la facciata del gioco


Come raccontare l’azzardo e i mali nascosti dietro la facciata del gioco
Didascalia: Come raccontare l’azzardo e i mali nascosti dietro la facciata del gioco

"Azzardo: per una svolta istituzionale a tutela della persona e del bene comune", è stato il tema di un convegno che si è svolto al seminario arcivescovile di Palermo, organizzato dalla Consulta nazionale antiusura "Giovanni Paolo II", in collaborazione con la Fondazione antiusura "Santi Mamiliano e Rosalia", rientrante fra gli eventi formativi dell’Ordine dei giornalisti. Un settore in continua espansione, quello del gioco d’azzardo, 107 miliardi e 300 milioni nel 2018, con un balzo del 4,5 per cento rispetto all’anno prima. Molte le autorità presenti, dal prefetto Antonella De Miro, al sindaco Leoluca Orlando,  al sottosegretario all’Interno Luigi Gaetti.

“Le recenti indagini in tema di criminalità organizzata dalla Lombardia alla Campania alla Sicilia - ha detto nel suo intervento il Presidente del Tribunale di Palermo, Salvatore Di Vitale - hanno svelato come il gioco d’azzardo, che ha un giro d’affari pari alla terza industria del Paese, sia una vera manna per le mafie, per la possibilità di eludere la legge con vari accorgimenti illegali. Ma costituisce soprattutto l’opportunità di riciclare denaro immettendo nel circuito legale denaro di provenienza illecita”.

“Una delle prime cause dell’usura è l’azzardo - ha dichiarato monsignor Alberto D’Urso, Presidente della Consulta Nazionale Antiusura - Quei 107 miliardi di euro l’anno bruciati in azzardo in Italia, se fossero trasformati in un fondo di garanzia per il credito, con un moltiplicatore da uno a 15 potrebbero alimentare investimenti per 1460 miliardi di euro, cioè l’87 per cento del Pil”.

“Tante volte - ha aggiunto monsignor D’Urso - la stampa non ci aiuta, vogliamo l’informazione vera della gente e la stampa non sempre dà questa informazione. C'è un’informazione scarsa sul tema”.

Il Presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Sicilia, Giulio Francese, che ha portato il suo saluto e quello del Consiglio dell’Ordine, ha espresso la propria soddisfazione per un evento formativo sull’azzardo, argomento complesso e dalle molteplici implicazioni e ha raccomandato ai colleghi “di essere molto attenti non soltanto ai numeri di questo fenomeno ma anche a quello che ci sta dietro, alle analisi che nascono anche dal lungo lavoro che ha fatto la Chiesa, che hanno fatto i centri d’ascolto della Caritas, che per primi hanno sollevato il problema delle conseguenze della dipendenza dal gioco. Molto spesso - ha aggiunto - ci limitiamo a raccontare il fenomeno dell’azzardo e dell’usura soltanto per le operazioni eseguite dalle forze dell’ordine, gli arresti, i sequestri, limitandoci a questa superficie, senza andare oltre, senza approfondire cosa sta dietro il mondo del gioco che coinvolge tantissime persone, e  distrugge non poche famigliei. Il nostro compito di giornalisti è di guardare a questo fenomeno nella sua complessità, anche per le conseguenze spesso devastanti sulle persone e far capire come si finisce in questo tunnel”.

Nel suo intervento il sottosegretario di Stato al Ministero dell’Interno, Luigi Gaetti ha affermato che “Il Governo sta cercando di porre delle norme e ci sono alcuni provvedimenti in discussione già depositate al Parlamento nel quale si cerca di limitare fortissimamente l'apertura delle sale gioco e soprattutto disciplinare l'ingresso, quindi giocare esclusivamente con bancomat per cui tutti i passaggi devono essere registrati, e si sta cercando di lavorare molto per quel che riguarda la governance delle concessionarie”.

E sugli interessi dello Stato derivati dalle tante opportunità del gioco il sottosegretario Gaetti, medico in primis, ha concluso: “In Italia ci sono 30 mila morti all’anno per tumore da sigarette e fumo indotto, perché allora non si educa in maniera importante all’astensione da sigaretta? Se lo facessimo, l’Italia perderebbe l’1,5% del Pil”.

Alessandra Zaffiro