Tra azzurro e rosanero, Vialli, Rossi e Mirri ospiti all'Ordine dei giornalisti


Tra azzurro e rosanero, Vialli, Rossi e Mirri ospiti all'Ordine dei giornalisti
Didascalia: Tra azzurro e rosanero, Vialli, Rossi e Mirri ospiti all'Ordine dei giornalisti

L’Ordine dei giornalisti Sicilia per un giorno si tinge d’azzurro. Si è svolto questa mattina nei locali di via Bernini il corso di formazione professionale dal tema “Comunicare lo sport. Il calcio e la sua Nazionale”. L’iniziativa è stata promossa dalla Figc insieme al Consiglio regionale dell’Ordine e Ussi Sicilia. Un’occasione per fare il punto sulle principali tematiche legate alle attività di comunicazione della Nazionale di calcio e sull’impatto sui media dei principali progetti sportivi e sociali della Figc, in concomitanza con la partita della Nazionale italiana contro l’Armenia in programma questa sera a Palermo.

Tra i relatori Paolo Corbi, capo ufficio stampa Figc, Gianluca Vialli, team manager della Nazionale, Roberto Gueli, vicedirettore Tgr Rai e presidente regionale Ussi Siciia, Giulio Francese, presidente Odg Sicilia, Dario Mirri, presidente del Palermo; Enrico Varriale, vicedirettore Rai Sport, Paolo Rossi, campione del mondo 1982, oggi opinionista Rai. L’evento è stato moderato dal giornalista Nino Randazzo.

A fare gli onori di casa Giulio Francese. «È come sempre un onore potere ospitare la Nazionale a Palermo. Fino a qualche anno fa, sul piano calcistico, Palermo dava il suo contributo significativo all’Italia, anche con quattro giocatori rosanero tra i campioni del mondo 2006. L’auspicio è che Palermo possa tornare presto a quei traguardi, la Serie D è una categoria che non rappresenta le ambizioni della città».

Parlando dei suoi rapporti con la stampa, Paolo Rossi - capocannoniere del Mundial di Spagna - ha ricordato che «nel 1982 si veniva fuori da un momento difficile per il Paese. Mi è capitato di incontrare qualche giornalista che voleva mettermi in difficoltà, ho capito che non potevo accontentare tutti. Ma devo anche dire che il 99 per cento delle critiche, pur non condivisibili, erano fatte da persone intellettualmente oneste». Enrico Varriale ha sottolineato che «il racconto della Nazionale è il racconto di un Paese Ci muoviamo al seguito dell’Italia con 9 giornalisti e due opinionisti, la fase di preparazione è preponderante. Anche il calcio femminile rappresenta uno spaccato di quello che sta accadendo in Italia, nostro dovere è quello di raccontarlo». 

Paolo Corbi ha invece presentato i dettagli di Euro 2020, competizione itinerante che farà anche tappa a Roma: «La situazione generale è vincolata da una serie di problemi legati a diritti televisivi, ma il nostro compito, nella fattispecie il mio nel ruolo di capo ufficio stampa, è quello di garantire a tutti di seguire e raccontare la Nazionale». Sono anche state illustrate le finalità del Progetto Rete, coordinato dalla Federazione e rivolto ai ragazzi ospitati in Italia negli Sprar. Un progetto finalizzato all’inclusione e all’accesso alla cultura del benessere: dati scientifici confermano i risvolti positivi dell’abbattimento delle barriere sociali (addirittura del 92%) e del contrasto allo stress, al bullismo e al razzismo. 

È poi intervenuto Dario Mirri, presidente del Palermo, che ha parlato di «fidelizzazione del tifoso, partecipazione e l’appartenenza» come valori cardine del club rosanero. «A Palermo c’è bisogno di normalizzare - ha detto Mirri - di rappresentare le cose per come sono. Nel campionato di Serie A non c’è un giocatore siciliano. Avere qui la Federazione è motivo di orgoglio ed entusiasmo. Nel 2006 andai a Berlino con la maglietta del Palermo. Ora siamo in Serie D ma non rappresentiamo una città di dilettanti, abbiamo fatto record di partecipazione. Per quanto riguarda la comunicazione, il Palermo ha opportunità che in termini di comunità nessun altro potrà mai avere, abbiamo 5 milioni di palermitani sparsi in tutto il mondo. Abbiamo chiesto all’amministrazione l’eliminazione delle barriere di separazione dal campo, vogliamo creare maggiore prossimità tra il pubblico e la squadra». Una nota tutta rosa anche sulla squadra del Palermo femminile: «La divisione femminile è un’opportunità, un progetto condiviso con la squadra storica di Palermo che si chiamava Ludos. Il calcio femminile è all’anno zero, quindi ha ampi margini di crescita. Allo stesso modo stiamo puntando sulla Polisportiva, con i colori che rappresentano la città - il rosanero - e il nome Palermo».

 

Infine l’intervento di Gianluca Vialli. Anche lui ha parlato dei suoi rapporti con i giornalisti e del percorso che lo ha portato a diventare capodelegazione degli azzurri: «La stampa è stata per me anche un avversario da utilizzare come stimolo quando le cose non andavano bene. Ho fatto lunghi silenzi stampa. Poi mi sono trovato a fare l’opinionista. Chi fa calcio, sport in generale, deve mettersi “nelle scarpe altrui” - si dice così in Inghilterra - Il giovane giornalista magari è stato rimproverato perché non ha portato un titolo al suo capo, viceversa anche il calciatore può essere può essere rimproverato per aver detto qualcosa di semplice, ma che magari è stato amplificato per estorcere un titolo. La verità sta sempre nel mezzo, ci vuole equilibrio e rispetto dei ruoli». 

 

 
 

/Foto Gallery